sabato 3 novembre 2018

Una morte perfetta Angela Marsons - Recensione -





TITOLO: Una morte perfetta
AUTRICE: Angela Marsons
GENERE: Thriller 

TRAMA: 
 Il laboratorio di Westerley non è un posto per i deboli di cuore. Si tratta di una struttura che studia i cadaveri in decomposizione. Ma quando la detective Kim Stone e la sua squadra scoprono proprio lì il corpo ancora fresco di una giovane donna, diventa chiaro che un assassino ha scoperto il posto perfetto per coprire i suoi delitti. Quanti dei corpi arrivati al laboratorio sono sue vittime? Mentre i sospetti di Kim si fanno inquietanti, una seconda ragazza viene aggredita e il suo corpo è ritrovato con la bocca riempita di terra. Non c’è più alcun dubbio: c’è un serial killer che va fermato prima possibile, o altre persone saranno uccise. Ma chi sarà la prossima vittima? Riuscirà a decifrare i segreti di una mente contorta e spietata, pronta a uccidere ancora?
RECENSIONE: 
Quarto libro della serie che vede protagonista Kim Stone e la sua squadra investigativa. A differenza di “La ragazza scomparsa”, thriller della stessa autrice, nonché libro che precede questo in esame, l’ho trovato più “sentimentalista“. Si mettono a nudo tutti i segreti più intimi e morali dei protagonisti e, finalmente, vediamo combaciare tutti i pezzi, sparsi negli altri tre romanzi. Ammetto che, sul finale, una lacrima mi ha rigato il viso, prova del fatto che c’è spazio anche per i moralismi. L’autrice mette in gioco una miriade di personaggi, apparentemente senza un nesso logico legante, ma che, nelle battute finali, risultano tutti collegati, più di quanto si pensi.
È una storia sicuramente più “lenta“ (ripensando a “La ragazza scomparsa“), con timidi colpi di scena. Solo nel finale, li vediamo sguazzare fuori - nel vero senso della parola - .
Tra le vittime del nostro psicopatico, leggiamo un nome molto famigliare, nonché uno degli storici personaggi della serie. Chi sarà? Cosa nasconde il suo passato e quello delle altre vittime?
Come accennato, pochi colpi di scena prendono vita tra le pagine. La Marsons ce li tiene tutti per il finale, secondo il mio modesto parere, insospettabile; perchè ci porta su una strada per poi deviarci completamente.
Non annoia con inutili descrizioni, ma tiene vivo l’interesse con dialoghi dalle sfumature comiche, sentimentalistiche e inquietanti - quest ultime nate dalla mente malata e travagliata del nostro assasino -.
Per cocludere, il mio voto è di quattro stelle. Punteggio non pieno quindi. A giustificare ciò, la lentezza che ho riscontrato per molte pagine. Aggiungo anche la tipica caratteristica che ho riscontrato nei suoi romanzi, vale a dire la propensione ad assegnare ai personaggi nomi che si assomigliano tra di loro, dettaglio o che rallenta la lettura.

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9 commenti:

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